Il Console onorario della R.S.Vietnam ha così salutato gli ospiti convenuti nella serata inaugurale dell’Anno del Vietnam a Torino.
Do il benvenuto alle Autorità che ci onorano con la loro presenza, ad amici, colleghi e illustri ospiti. Saluto e ringrazio innanzitutto Walter Dang, Pegi Limone, Stephane Defosse e i miei amici, fratelli e sorelle vietnamiti, che mi hanno sostenuta nell’organizzazione di questo evento.
Sono molto felice di poter inaugurare stasera, con voi, l’Anno del Vietnam in Italia e il 40° anniversario delle relazioni diplomatiche Italia -Vietnam. A maggior ragione, sono lieta di celebrare con voi il Tet Nguyen Dan, il capodanno lunare vietnamita che quest’anno cade nel segno del serpente, simbolo di longevità e rigore morale…
Molti italiani si definiscono appartenenti alla “generazione del Vietnam”, perciò immagino di non essere la sola a portare nel cuore questo paese a noi solo geograficamente lontano. Ho appena bisogno di ricordare quale sentimento di amicizia lega i nostri due popoli: l’Italia fu fra i primi paesi a dar sostegno all’opera di ricostruzione del Vietnam lacerato dalla guerra e nondimeno la nostra diplomazia, con comprovato impegno, diede un contributo originale e significativo alla ricerca di una soluzione pacifica al conflitto.
Italia e Vietnam sono legati da un rapporto bilaterale vivace e longevo e oggi che il Vietnam e’ chiamato a coordinare i rapporti tra l’Asean e l’Unione europea, si apre anche in Italia una nuova prospettiva di coo-perazione e sviluppo.
Ci troviamo in un momento particolarmente propizio che si esprime anche attraverso un accresciuto scambio turistico, con un notevole flusso di visite italiane alla cosiddetta meta del terzo millennio. Oggi l’Italia crede nel Vietnam soprattutto come forte partner economico che ha ancora grandi potenzialità da dispiegare. Il nostro sistema produttivo è pronto, in una prospettiva di crescita del mercato interno e di proiezione congiunta verso il più ampio mercato asiatico.
Il patrimonio culturale e artistico del Vietnam che condivideremo nel corso di un anno denso di iniziative, ci fanno riflettere sul legame fra passato e presente e, in Vietnam, questo legame è così forte che trascurare il primo rende incomprensibile il secondo…
Il capodanno, con i suoi riti e le sue celebrazioni e’ l’emblema di questa osmosi fra passato e presente; un ottimo inizio, quindi per addentrarci nel mondo vietnamita e per conoscere un paese che oggi contende a India e Cina le cifre dell’avanzata economica.
Ma non solo; personalmente credo che uno dei piu’ fruttuosi import –export che il nostro paese possa condividere con il Vietnam sia l’import-export della cultura. Percio’, in questo spirito, levo il calice al Vietnam e, come recita un antico adagio vietnamita, “al suo popolo che non smette di crescere”. Levo il calice a voi tutti.
Buon anno, e alla vietnamita chuc mug nam moi!