IL LEGGENDARIO GENERALE VO NGUYEN GIAP
Aveva 102 anni . Ha combattuto contro francesi e americani, inventando la guerra asimmetrica
È morto Giap. Il generale vietnamita che inventò la guerra asimmetrica. E la vinse. Contro i francesi e contro gli americani. È stato l’eroe di tutti i terzomondisti. Dei piccoli che sconfiggono i grandi. Un eterodosso nell’arte della guerra, anche se ora nelle accademie di tutto il mondo si studia il suo capolavoro, la battaglia di Dien Bien Phu.
Vo Nguyen Giap era nato il 25 agosto del 1911 in una cittadina del Vietnam centrale. I genitori erano piccoli proprietari terrieri, non ricchi ma in grado di mandare il figlio al liceo. Prima nella antica capitale Hué, poi ad Hanoi. Dove si laurea in legge ed economia. E si distingue per leadership. Organizza scioperi studenteschi, manifestazioni contro la Francia colonialista, e intanto scrive sui giornali, si unisce al Partito comunista e di notte legge i suoi idoli: Napoleone e Sun Tzu, l’autore dell’Arte della guerra.
Comincia la Seconda guerra mondiale. Giap fugge in Cina con Ho Chi Minh, futuro padre della patria vietnamita. Ma nel 1944 è di ritorno in patria, organizza la resistenza contro i giapponesi. Adatta la teoria ancestrale del maestro cinese Sun Tzu alle tecniche moderne di guerriglia. I giapponesi sono cacciati ma a Postdam le grandi potenze hanno deciso di dividere il Vietnam in due: uno sotto l’influenza comunista, l’altro sotto quella occidentale, con i francesi che vogliono riprendersi la loro più ricca colonia.
Ho Chi Minh ha appena fondata la Repubblica democratica del Vietnam. Comincia un’altra guerra, durerà trent’anni. Prima contro i francesi, poi contro gli americani. Tutta l’Indocina, Cambogia e Laos compresi, diventa un campo di battaglia «non convenzionale». La guerriglia nella giungla, gli attacchi a sorpresa nelle città dissanguano Parigi.
Il generale Henri Navarre cerca di attirare Giap in una battaglia campale, per distruggere le sue forze in colpo solo, e crea la piazza forte di Dien Bien Phu, in una zona montagnosa che controlla le vie di approvvigionamento dei vietnamiti.
È la battaglia più famosa della guerra d’Indocina. Giap ha nascosto i suoi pochi obici da 105 millimetri sulle colline boscose attorno alla base. Le nuvole basse, per settimane, impediscono all’aviazione francese di intervenire in maniera efficace. I 22mila francesi vengono massacrati dall’artiglieria: 12mila fra morti e feriti, 10mila prigionieri. È il 7 maggio 1954, la Francia capisce di aver perso.
In Vietnam del Sud gli americani prendono il posto dei francesi. I Vietcong continuano con la guerriglia. Nel 1968 c’è il primo serio contrasto strategico fra i vertici del Partito comunista, che vogliono un’altra eclatante vittoria per chiudere la guerra. È l’offensiva del Tet, che mira a tagliare in due il Paese fino a Saigon. Giap si oppone. L’offensiva si dimostra in effetti un disastro militare per i vietnamiti. Ma è una grande vittoria politica, perché convince l’opinione pubblica americana che non si può vincere quella guerra.
Ci vogliono altri sette anni per arrivare alla liberazione di Saigon. Nel nuovo Vietnam unito Giap è prima ministro della Difesa, poi vicepresidente. Scrive libri, polemizza pacatamente con il generale Usa William Westmoreland e si gode una lunghissima vecchiaia di gloria. Fino a 102 anni.
(Da La Stampa, Giordano Stabile)